Se parli con gli animali essi parleranno con te e vi conoscerete l'uno con gli altri. Se non parli con loro non potrai conoscerli, e ciò che non si conosce fa paura. Quando qualcosa fa paura, l'uomo la distrugge.
(Chief Dan George)

7 aprile 2012

Amministrare l'Arca


Tratto da un articolo da me scritto per il numero 1 del mensile CavioNews di Amica Cavia:

Quando sono andato a comprare cibo ed accessori per il gatto e le due tartarughe d’acqua di casa in un supermercato pieno di animaletti con gli occhietti tristi che sembrano dire: “salvami, portami a casa con te!” è nata l’Arca (così chiamo la combriccola di animali con cui ora divido l’appartamento).
Non mi soffermo a parlare delle gioie che mi da avere tutti questi amici, immagino che queste cose le conosciate già.
L’errore più comune quando si acquista un animale è quello di non informarsi bene prima su cose importanti come l’alloggio di cui necessita, quanto l’animale sia gregario o territoriale e (a volte) quale sia il suo sesso.
Un negoziante probabilmente dirà che l’animale vive in costose gabbie piene di accessori inutili e che conviene prenderne almeno una coppia. 
Dopo però si scopre che la gabbia è piccola e che una sola non basta perché la coppia o il gruppo di animali appena comprati non convive amorevolmente come vi ha fatto credere.
Ci si ritrova poi con troppe gabbie da gestire così può capitare di fare errori di valutazione e non dare la giusta attenzione a ciascuna comunità.
Il negoziante potrebbe anche sbagliare sul sesso, soprattutto se è opposto a quello che voi richiedete.
Altra cosa che non si considera subito è che l’animale potrebbe aver bisogno di cure veterinarie e, per quanto ne troviate uno onesto e simpatico, non sono spese da sottovalutare.
Vi porto ad esempio alcune mie esperienze.
Pensavo che per i pacifici passeri del Giappone non fosse un gran problema condividere la voliera con gli esuberanti diamanti mandarini. Ho capito l’errore quando ho trovato un passero morto sul fondo di essa. Ho dovuto, così, comprare 3 gabbie da cova separate. I due diamanti mandarini in una, la coppia di diamanti di Gould nella seconda e i cinque passeri del Giappone nella terza. 
Ovviamente cinque uccellini bevono più di due e finiscono l’acqua prima (purtroppo prima che me ne accorgessi ho trovato due di loro morti)
Sia la coppia di tartarughe che quella dei tamia hanno cominciato a litigare violentemente ed ora hanno una casa per ciascuno: due acquari e due voliere ad occupare spazio in casa!
Ancora: sia negoziante che veterinario (inesperto) avevano detto che la cavia, presa per dare compagnia al maschietto di casa, era maschio anche lei: ha partorito 3 figli che non mi sono sentito di dare via.
Se questa lunga premessa non vi ha scoraggiato veniamo alla mia vita con un gatto, due tartarughe d’acqua, due pappagallini insperabili, tre passeri del Giappone, due diamanti mandarini, due diamanti di Gould, sei cavie e due tamia (scoiattoli del Giappone).
La cosa che generalmente spaventa è il mantenimento ma, a conti fatti, costa più fumare 20 sigarette al giorno.
Per la pulizia uso pallet di legno da stufa per tutti, gatto compreso (per gli scoiattoli e le cavie lo ricopro con il fieno): è ottimo contro gli odori, biodegradabile e smaltibile con l’umido e sto pensando di comprarne un grosso quantitativo all’ingrosso.

La pulizia delle gabbie e degli acquari e dei relativi accessori richiede ovviamente tempi diversi, da moltiplicare per il numero degli alloggi. 
Anche le esigenze alimentari sono diverse: ad esempio, le mangiatoie degli uccellini vanno svuotate e riempite ogni tre giorni; il gatto mangia croccantini e, ogni tanto, cibo umido; le tartarughe vengono nutrite solo d’estate buttando del cibo nella vasca la mattina e la sera; i tamia sono onnivori.
L’unico cibo impegnativo è quello delle cavie perché deve essere fornito fresco due volte al giorno e richiede una certa preparazione. Possono sopravvivere un paio di giorni (dalla mattina alla sera del giorno dopo) con il cibo pellettato e questo è il periodo più lungo che posso permettermi lontano da casa in ferie.
Per chi non vive in una reggia è molto importante considerare lo spazio occupato tenendo conto che, in uno spazio piccolo, l’animale sopravvive ma con una pessima qualità di vita (soprattutto se non esce mai dalla sua dimora).
Quindi ogni specie ha la sua gabbia o acquario di dimensioni adeguate e opportunamente sistemate.
Avendo tanti animali è impensabile trovare il tempo per addestrarli ad avere rapporti stretti con me. Quelli che necessitano di compagnia hanno dei loro simili in gabbia con loro e questo li rende ancora più distaccati dall’uomo. Un atteggiamento comune a mammiferi e rettili è, comunque, quello di riconoscermi come fornitore di cibo.
In conclusione: avere un Arca come la mia non è oneroso in termini economici quanto lo è in termini di spazio, responsabilità e possibilità di allontanarsi da casa. 
Essendo in tre in famiglia (si da da fare anche il bimbo) il tempo per accudirli è accettabile (probabilmente inferiore a quanta richiederebbe un cane) ma non è trascurabile e, soprattutto, deve essere costante. Ogni errore o dimenticanza potrebbe avere come conseguenza la morte di un essere che conta su di noi in tutto e per tutto.
Questa è, quindi, una scelta di vita.

Oltre a questo articolo, i vari numeri di CavioNews contengono tante informazioni interessanti e divertenti. una lettura consigliata per gli amanti (o anche solo simpatizzanti) delle Cavie.

Prima un piano ...

...poi due..

...tre...

...e una voliera...

...due...tre... 

... e poi altre tre gabbie da cova...

... e due acquari...

... poi ancora: un quarto piano...

... e un'altra gabbia



1 aprile 2012

Adozione di Pallina

Willy era molto stressato. Anche se non si ferivano gravemente, la convivenza tra lui e i gemellini (Chip e Dale)  era piuttosto stressante. Spesso stava sul soppalchetto con lo sguardo triste.
I gemellini lo assalivano spesso e lui, probabilmente, non capiva nemmeno come reagire o come sottomettersi in quanto è cresciuto lontano dai suoi simili.
Abbiamo quindi deciso di separarlo e la situazione è migliorata.

Da solo stava meglio ma cominciava a sentire la solitudine in una gabbia così grande tutto solo.
Ecco quindi che abbiamo adottato Pallina che ha portato la gioia in quella gabbia. E' talmente vivace che il poverino fa fatica a seguire i suoi ritmi, così spesso si rifugia sul soppalco e lei lo aspetta pazientemente per tornare a giocare e popocornare assieme.

La notte si esibisce in melodiosissime esecuzioni di cirping

Ed ora siamo a quota 7 Porcellini (Fotomontaggio)

Che amori William e Pallina!

Alla fine anche lei ha imparato a salire sui soppalchi.